Maputo (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima e capitale del Mozambico, 1.094.315 ab. (2007), l'agglomerato urbano 1.774.524 ab. (2007).
Maputo. Una veduta della capitale del Mozambico.
De Agostini Picture Library/S. Vannini
Maputo. La stazione ferroviaria.
De Agostini Picture Library/S. Vannini
Generalità
La città si affaccia sulla baia di Maputo, profonda insenatura dell'Oceano Indiano. Importante snodo portuale, posto al centro di una fitta rete di comunicazione con l'entroterra, la città è sede di due università: la Universidade Eduardo Mondlane (1962) e l'Università Pedagogica.
Urbanistica
Una prima espansione edilizia dell'abitato si ebbe nel 1898 con l'incremento di popolazione in coincidenza della costruzione della ferrovia per Pretoria (Sudafrica). La popolazione raggiunse i 50.000 ab. intorno alla metà del sec. XX per superare i 350.000 ab. alla vigilia dell'indipendenza del Paese (1975, quando venne proclamata la Repubblica popolare del Mozambico in base agli Accordi di Lusaka del 1974), continuando poi a seguire quel processo di crescita accelerata che ha contrassegnato la maggior parte delle capitali africane dopo la decolonizzazione (750.000 ab. nel 1980, nonostante l'esodo di ben 250.000 portoghesi). Questa crescita ha caratterizzato lo sviluppo successivo dell'abitato, improntato a caratteri europei almeno nelle zone centrali, e ha portato l'agglomerato urbano a estendersi, con la periferia, su un'area di ca. 600 km².
Storia
Raggiunta per la prima volta dai portoghesi nel 1544 e denominata Lourenço Marques (nome che mantenne fino al 1976) in omaggio al navigatore, era un villaggio che viveva del traffico dell'avorio e fu solo nel 1876 che divenne città. Un primo forte sviluppo si verificò nel sec. XIX e nel 1898 la città fu proclamata capitale dei possedimenti portoghesi dell'Africa orientale. Da allora ha sviluppato un ricco patrimonio coloniale che in certe sue espressioni richiama l'America latina. Nel 1907 divenne sede amministrativa dell'Africa Orientale Portoghese. La città si consolidò sotto la dominazione portoghese e raggiunse una notevole importanza come centro urbano a carattere cosmopolita. All'inizio del 1900, grazie a un porto funzionale e ben attrezzato per la movimentazione di carichi importanti direttamente traslati alla ferrovia, anche navi di grosso pescaggio poterono raggiungere Maputo, favorendo ulteriormente una crescita già riguardevole. Il porto era utilizzato da compagnie portoghesi, inglesi e tedesche e la parte preponderante delle merci erano sbarcate nei porti di Lisbona, Southampton e Amburgo.
Arte
La città ospita diverse istituzioni culturali, tra cui l'interessante Museo di storia naturale. In campo architettonico presenta alcuni esempi pregevoli di edifici come il Club Ferroviario o il teatro Gil Vicente. Lo stile coloniale è molto marcato oltre che nelle numerose ville portoghesi dei quartieri residenziali, anche in edifici come la stazione centrale (1924) e la Casa di Ferro (1892). È un esempio di architettura coloniale anche l'edificio del mercato municipale.
Economia
Dotata di uno dei porti più attivi e meglio attrezzati dell'Africa meridionale, è sede di industrie alimentari, chimiche, petrolchimiche e meccaniche. Il movimento commerciale ha risentito, negli anni Settanta e Ottanta del sec. XX, prima dei difficili rapporti con Zimbabwe e Sudafrica, poi del rigido dirigismo economico e politico interno. In aumento i flussi turistici. Dotata di collegamenti interni con il resto del Paese, è servita dal Maputo International Airport.