Mannucci, Edgardo
scultore italiano (Fabriano 1904-Acervia 1986). Originale protagonista della scultura europea della prima stagione dell'informale, autodefinitosi “scultore post-atomico”, operante fra “materia, energia e spazio”. Già presente alla prima Quadriennale di Roma del 1931 con una figurazione schematizzata e matericamente accentuata, Mannucci si assesta, nei secondi anni Trenta, su una classicità disinvolta che rimanda al lavoro di A. Martini e Q. Ruggeri. Nel 1938, a Roma, partecipò alla Mostra del Dopolavoro e nel 1939 a quella del Minerale, realizzando il rilievo della parete d'ingresso al Padiglione dello Zolfo. Salvo che per alcune prime sculture informali realizzate nel 1949, Mannucci ha operato per saldatura diretta, utilizzando fili metallici e brani materici costituiti dall'impiego di informi scorie di fusione, spesso plasmati a spirale, a saetta o a elica. Dagli inizi degli anni Cinquanta, Mannucci ha costantemente intitolato i propri lavori “Idea”: Idea n. 18, 1954; Idea n. 9, 1954; Idea, 1955. L'evoluzione della sua ricerca estetica, proseguita fino agli anni Ottanta, è stata ampiamente documentata dall'antologica a lui dedicata nel 1991 e ospitata a Roma in palazzo Braschi.