Malle, Louis
regista cinematografico francese (Thumeries 1932-Hollywood 1995). Eclettico esponente della nouvelle vague, esordì col giallo Ascensore per il patibolo (1957), a cui fecero seguito il racconto erotico-libertino Les amants (1958), il pastiche linguistico-surrealista Zazie nel metrò (1960; dal romanzo omonimo di R. Queneau), Vita privata (1961) e il suo capolavoro Fuoco fatuo (1963), corrosivo ritratto dell'alta borghesia intellettuale. Egualmente variata l'attività successiva, che al film in costume (Viva Maria!, 1965; Il ladro di Parigi, 1966; l'episodio William Wilson in Tre passi nel delirio, 1967), ha alternato un'opera psicologica sull'incesto (Soffio al cuore, 1970), il reportage diretto (Calcutta, 1969; Humain, trop humain, 1973), un'ambigua evocazione del 1944 (Cognome e nome: Lacombe Lucien, 1974), l'onirico e simbolico Luna nera (1975). Nel 1978 è uscito il suo primo film americano, Pretty Baby, e l'anno successivo il secondo, Atlantic City U.S.A., premiato nel 1980 a Venezia. La cultura americana ha esercitato una forte influenza su molti dei suoi ultimi lavori: ne sono una prova soprattutto Crackers (1983) e Alamo Bay (1985). In Francia era tornato per realizzare una delle sue opere più importanti, Arrivederci ragazzi (1987), storia della sua infanzia durante gli anni della seconda guerra mondiale, giustamente premiato a Venezia con il Leone d'Oro. E ancora in Francia aveva girato Milou a maggio (1989), una commedia imperniata sulle vicende vissute da un gruppo di borghesi di campagna mentre a Parigi scoppia la contestazione del 1968. Con Il danno (1992) era quindi tornato alle tematiche “scandalose” che hanno spesso contraddistinto la sua filmografia, portando sullo schermo la travolgente passione di un maturo padre di famiglia per la fidanzata del figlio. Splendido infine è stato Vanya sulla 42 (1994), girato in un teatro di New York, nel quale vengono raccontate le prove teatrali di Zio Vanya di Cechov, mescolando la recitazione della pièce con i travagli e le relazioni della troupe.