Ménna, Filibèrto

critico e storico dell'arte (Salerno 1926-Roma 1989). Docente universitario, arrivò alla critica dell'arte relativamente tardi, attraverso gli insegnamenti di L. Venturi e G. C. Argan. Il suo primo libro è la monografia Mondrian (1962, riedita nel 1999), cui seguì Prampolini (1967); entrambe le monografie rivelano interessi centrati soprattutto sui temi del Moderno e sulle avanguardie artistiche interpretate dall'autore non solo come una fase storica delle arti del Novecento, ma piuttosto come sintesi di un modo di intendere e di sentire sia la dimensione artistica sia quella sociale. Altre sue opere sono Profezia di una società estetica (1968), La linea analitica dell’arte moderna (1975), Critica della critica (1980) e Quadro critico. Dalle avanguardie all'Arte Informale (1982) che raccoglie molti dei suoi interventi e dei suoi articoli dedicati al Moderno. Nel 1982 fondò la rivista di arte contemporanea Figure. Del 1988 è William Hogarth. L’analisi della bellezza e Il progetto moderno dell’arte, ultimo lascito della sua visione prospettica e appassionata dell'arte e del mondo.

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