Méhul, Étienne-Nicolas

compositore francese (Givet, Ardenne, 1763-Parigi 1817). Compiuti i primi studi nella città natale dal 1778, li perfezionò a Parigi con J. F. Edelmann, segnalandosi ben presto come compositore teatrale di talento. Si ritirò dalle scene quando le opere di Spontini gli tolsero il favore del pubblico. Autore di una quarantina di opere teatrali, tra serie e comiche, modulò la struttura formale del melodramma gluckiano in senso squisitamente lirico e romantico. Particolarmente curato ed efficace è nelle sue partiture l'aspetto timbrico, vivamente lodato da Weber e da Berlioz. Tra i suoi lavori più celebri: Stratonice (1792), Le jeune Henry (1797), Ariodant (1799), L'Irato ou L'emporté (1801) e il suo capolavoro, Joseph (1807). Scrisse inoltre balletti, musica sacra, composizioni da camera, composizioni di ispirazione patriottica e rivoluzionaria quali il Chant du départ (1793) e l'Hymne à la raison (1793).

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