Lozano, José Jiménez
romanziere e saggista spagnolo (Langa, Avila, 1930- Valladolid 2020). Prosista di gran forza e vigore, spirito cristiano di vaste aperture, la sua scrittura combina magistralmente la tensione meditativa del saggio con l'invenzione narrativa. L'opera, nel complesso, risulta pervasa da un'intensa spiritualità e illuminata da una speranza utopica, da una forza redentrice. Tra i suoi libri di creazione si segnalano i romanzi Il sambenito (1972), La salamandra (1973), Duelo en la casa grande (1982), Parábolas y circonloquios de Rabí Isaac ben Yehuda: 1325-1402 (1985), Sara de Ur (1989) e, ultimo, Un dedo en los labios (1996). Di grande interesse anche i racconti, o frammenti lirici, riuniti in El grano de maíz rojo (1988), Los grandes relatos (1991), e Segundo abecedario (1992). L'ultima sua creazione, El tiempo de Eurídice (1996), è un libro di poemi o diario-confessione affidato a una scrittura “innocente e carnale”, in una parola “vera”. La saggistica include titoli come Guía espiritual de Castilla (1984), affondo mistico nel cuore della cultura castigliana, e vari interventi sulla libertà religiosa, in difesa dello spirito di conciliazione (Nosotros los judíos, 1961; Meditación española sobre la liberatad religiosa, 1966; Sobre judíos, moriscos y conversos, 1982). Nel 1992, ha ricevuto il Premio Nacional de las Letras Españolas.