Lenz, Hermann
narratore e lirico tedesco (Stoccarda 1913-Monaco 1998). Nel suo romanzo più fortunato, Der russische Regenbogen (1958; L'arcobaleno russo), affronta la problematica dell'ultima guerra e del primo dopoguerra, mentre col romanzo Spiegelhütte (1962; La capanna di specchi) si rivolge al pericolo della disumanizzazione dell'uomo. Tra le altre opere si ricordano: Verlassene Zimmer (1966; Stanze abbandonate), Im inneren Bezirk (1970; Nella cerchia interna), Neue Zeit (1975; Tempo nuovo), Stuttgart (1983; Stoccarda), Der Wanderer (1986; Il viandante), Bilder aus meinem Album (1987; Immagini del mio album), Seltsamer Abschied (1988; Strano addio). Tra le sue ultime opere si annoverano i racconti Jung und alt (1989; Giovane e vecchio), Schwarze Kutschen (1990; Carrozze nere) e la raccolta di poesie Rosen und Spatzen (1991; Rose e passeri). Nel romanzo Herbstlicht (1992; Luce d'autunno) descrive gli anni della senilità del suo alter ego, lo scrittore Eugen Rapp che si ritrova anche nel racconto Zwei Frauen (1994; Due donne) e nella sua ultima opera Freunde (1998; Amici).