Landino, Cristòforo
umanista italiano (Firenze 1424-Casentino 1498). Lettore nello Studio fiorentino, fu un sostenitore del neoplatonismo ficiniano al quale improntò la sua opera maggiore, le Disputationes camaldulenses (ca. 1480), conversazioni immaginarie sul tema della vita attiva e contemplativa e sul sommo bene. Pur scrivendo prevalentemente in latino – oltre alla raccolta di carmi amorosi Xandra (1443-44), compose i dialoghi De nobilitate animae (1472) e De vera nobilitate – fu un difensore del volgare e della letteratura in volgare. Nello Studio, accanto ai classici latini, commentò infatti Petrarca e Dante, al quale dedicò un importante commento alla Divina Commedia, presentato alla Signoria nel 1481 in un prezioso manoscritto illustrato da Botticelli.