Lamennais, Félicité-Robert de-
Indicepensatore francese, caposcuola del cattolicesimo liberale(Saint-Malo 1782-Parigi 1854). Apologeta in un primo tempo del tradizionalismo cattolico contro la rivoluzione (La tradition de l'Église sur l'institution des évêques, 1814; La tradizione della Chiesa sull'istituzione dei vescovi), sacerdote nel 1816, poi fervente ultramontano, dopo la rivoluzione del 1830 fondò con Montalembert e Lacordaire il giornale L'Avenir, che col suo motto “Dio e libertà” auspicava una convergenza di cattolicesimo e democrazia in senso teocratico. Alla condanna papale de L'Avenir (1832) rispose con Paroles d'un croyant (1834; Parole di un credente), in cui prendeva posizione per una democrazia libera da ogni tutela della Chiesa. Condannato di nuovo (1834), continuò lo sviluppo del suo pensiero filosofico, lontano ormai dal cattolicesimo. Negli scritti Les affaires de Rome (1836-37; Gli affari di Roma), Le livre du peuple (1838; Il libro del popolo), De l'esclavage moderne (1839; Sulla schiavitù moderna), Discussions critiques et pensées diverses sur la réligion et la philosophie (1841; Discussioni critiche e pensieri sulla religione e la filosofia), Esquisse d'une philosophie (1840-46; Schizzo di una filosofia) Lamennais tende verso l'affermazione di un “cristianesimo di popolo”, dove la Chiesa non sia più una struttura gerarchica e dispotica, ma incoraggi le riforme sociali, con rinuncia al potere temporale. Filosoficamente, Lamennais, coerente a queste vedute, sostiene un ridimensionamento della pura razionalità e una conversione alla prassi politica e sociale concreta, ispirata dalla fede.
Félicité-Robert de Lamennais in un ritratto di P. Guerin (Versailles, Palazzo Reale).
De Agostini Picture Library
Bibliografia
G. Verucci, Lamennais. Dal cattolicesimo autoritario al radicalismo democratico, Napoli, 1963; L. Le Guillon, L'évolution de la pensée religieuse de Lamennais, Parigi, 1966; M. Sancipriano, Lamennais in Italia, Milano, 1974; S. Lemaître, Lecture de Lamennais, Parigi, 1983.