Laetoli

località della Tanzania, ubicata a nord-ovest del lago Eyasi, nota sin dal 1935 a causa del rinvenimento di numerosi resti fossili. La sua particolare geomorfologia, caratterizzata da strati di tufi eolici e ceneri per uno spessore di circa 130 m, depositatisi in seguito alle ripetute eruzioni del vicino vulcano Sediman, ha prodotto la “sigillazione” di uno straordinario archivio di reperti fossili in una successione cronostratigrafica che interessa un'area di ca. 1500 km². A partire dal 1974 Mary D. Leakey iniziò, in collaborazione col geologo Richard Hay, un'esplorazione sistematica del sito che portò al rinvenimento di numerosi resti e molteplici impronte fossili di animali, tanto che il sito fu denominato Footprint Tuff (Valle delle orme). Sicuramente il rinvenimento più sensazionale fu quello effettuato tra il 1976 e il 1978 da A. Hill e B. Jones, che portarono alla luce tre serie di impronte con un'identificazione di 39 orme attribuibili certamente, per almeno due serie, a Ominidi (probabilmente Australopiteci afarensis). Questa testimonianza di sicura bipedia è cronologicamente datata a ca. 3,75 milioni di anni fa. La fortunata circostanza che ha permesso la conservazione delle orme è dovuta alla presenza, nel tufo del livello, di natrocarbonatite, un minerale la cui caratteristica è di dare coesione, in ambiente umido, alla cenere, che diviene così imprimibile come sabbia bagnata. Probabilmente gli Ominidi si trovarono a passare subito dopo l'eruzione del vulcano, con le ceneri che si raffreddavano sotto l'azione della pioggia, testimoniata dalla presenza nello strato di piccoli buchi prodotti dalle gocce piovane nelle ceneri. Col tempo a questo minerale si è sostituita la calcite che ha prodotto l'indurimento delle ceneri preservando così la straordinaria testimonianza sino ai giorni nostri. Oltre a ciò Laetoli è nota per la presenza di altri reperti scheletrici di Ominidi e per il rinvenimento di resti di un arcaico Homo sapiens, Laetoli 18, rinvenuto nei livelli del Pleistocene superiore di Ngaloba, da cui provengono anche manufatti litici del Middle Stone Age.