Lòdi (città)

Indice

capoluogo della provincia omonima, 87 m s.m., 41,42 km², 43.112 ab. secondo una stima del 2007 (lodigiani), patrono: san Bassiano di Lodi (19 gennaio).

Generalità

Città della Lombardia, situata sulla destra dell'Adda. L'impianto urbano medievale, di cui rimane traccia nel nucleo disposto attorno alla piazza della Vittoria, fu profondamente rimaneggiato tra i sec. XV e XVII a opera del ceto borghese emergente, quando Lodi fu il principale polo organizzativo del territorio agrario circostante. Divenuta nel 1992 capoluogo della nuova provincia, è anche sede vescovile.

Storia

Sorta nel 1158 per volere di Federico Barbarossa, dopo la distruzione a opera dei milanesi dell'antica Laus Pompeia (l'attuale Lodi Vecchio), fu un prospero centro agricolo grazie alla realizzazione di opere idrauliche e di bonifica, tra cui il canale della Muzza (iniziato nel 1220), che percorre il territorio con una fittissima rete di rogge. Nel sec. XIII, dopo lunghe lotte tra le principali famiglie nobili locali per il dominio della città, passò sotto il controllo dei Visconti (1355) e rimase sotto l'influenza di Milano, salvo un breve dominio veneziano (1447-48). Con la conquista napoleonica divenne capitale del dipartimento dell'Adda, mentre sotto gli austriaci fu, insieme a Crema, una provincia del Lombardo-Veneto.

Arte

Il duomo, dedicato all'Assunta (sec. XII-XIII, restaurato nel Novecento), è in stile romanico-lombardo e conserva affreschi dei sec. XIV-XV, opere di C. Procaccini, del Malosso e due polittici di Martino e Callisto Piazza. Sul fianco sinistro sorge il Broletto (1284), con facciata settecentesca. La chiesa di San Francesco (sec. XIII), dalla facciata in cotto con protiro, rosone e due bifore a cielo aperto, conserva opere dei Procaccini. Prezioso esempio dell'architettura rinascimentale è il tempio civico dell'Incoronata (sec. XV-XVI), disegnato in stile bramantesco da G. Battagio e affrescato all'interno con ricche decorazioni di scuola lombarda (Bergognone e la bottega dei Piazza): nei sotterranei è allestito il museo omonimo. L'Ospedale Maggiore, iniziato nel 1459 e ampliato nel 1571, ha la facciata settecentesca del Piermarini e un elegante chiostro quattrocentesco. Barocca è la chiesa di San Filippo. Notevoli i palazzi Mozzanica-Varesi (sec. XV, attribuito al Battagio), con fregi in cotto, Modignani (1726) e Cadamosto, con balconi e grate in ferro battuto di lavorazione locale.

Musei

Il Museo Civico, che ha sede nell'ex convento di San Filippo (sec. XVIII), comprende la Pinacoteca, una sezione risorgimentale, una archeologica (con reperti provenienti da Laus Pompeia) e una ceramica, dove sono conservati manufatti padani e lodigiani (sec. XV-XIX) dall'inconfondibile stile “Vecchia Lodi” delle botteghe Rossetti, Cappelletti, Ferretti e Dossena, e una collezione di maioliche del Settecento. Lo stesso convento ospita la Biblioteca Laudense, con una collezione di preziose pergamene, codici miniati, incunaboli, cinquecentine, disegni e stampe. Interessanti sono inoltre il Museo Diocesano di Arte Sacra, presso il Palazzo Vescovile, e il Museo di Scienze Naturali dei Padri Barnabiti.

Economia

L'agricoltura riveste un ruolo essenziale nell'economia, con coltivazioni di cereali, ortaggi, frutta e foraggi per l'allevamento di bovini e suini; sono attive inoltre aziende florovivaistiche. L'industria è attiva nei settori meccanico (macchine agricole, carpenterie, minuterie, stampi, arredi metallici e cisterne), chimico, elettrotecnico, alimentare (grana padano DOP, dolci, carni), delle materie plastiche, dell'arredamento e dell'abbigliamento; molto importante è anche il settore terziario.

Curiosità

In occasione della festa patronale, in piazza Broletto, avviene la distribuzione gratuita della “busèca” (trippa), tipico piatto lodigiano. In autunno vi hanno luogo la Rassegna gastronomica del Lodigiano e il Moart, mostra biennale dell'artigianato locale. Vi ebbero i natali il soprano Giuseppina Strepponi (1815-1897), seconda moglie di Giuseppe Verdi, e la poetessa Ada Negri (1870-1945).

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