Léga Cattòlica
alleanza fra la nobiltà militare cattolica e la famiglia dei Guisa, detta anche Sainte Ligue o Sainte Union. Nata per lo scontento provocato dalla vittoria dei protestanti conclusasi con la Pace di Beaulieu(1576), la lega preconizzava un ritorno alla forma medievale di una monarchia appoggiata sulla nobiltà e la restituzione degli antichi privilegi alle province e agli Stati. Già nello stesso anno i leghisti riuscirono a manipolare a loro favore le elezioni agli Stati Generali di Blois. Il re Enrico III cercò di asservirla a sé dichiarandosene il capo. Pur non ottenendo dalla lega l'aiuto sperato, egli riuscì per il momento a neutralizzarne gli effetti. Capo effettivo della lega era però sempre Enrico di Guisa, il quale con l'aiuto della sorella, duchessa di Montpensier, e del fratello, cardinale di Lorena, suscitò tra l'altro la sommossa nota sotto il nome di giornata delle barricate (12 maggio 1588) durante la quale Enrico III abbandonò Parigi. Caterina de' Medici, la regina madre, tentò di salvare la situazione e con la sua politica giunse alla firma dell'Editto di Unione (21 luglio 1588), riconfermato durante gli Stati Generali di Blois (dicembre 1588). Ma il re si arrese alla determinazione di troncare la lega nella persona dei suoi capi, i Guisa; così fu perpetrato l'assassinio del duca Enrico (22 dicembre 1588) e del cardinale (24 dicembre 1588). Alla morte di Enrico III (1º agosto 1589), poiché il re di Navarra che doveva salire sul trono di Francia era protestante, la lega riconquistò la sua influenza e per nove anni, con l'istigazione e l'aiuto di Filippo II di Spagna, rese la Francia teatro di una guerra civile che terminò soltanto con la Pace di Vervins (1598) e la promulgazione dell'Editto di Nantes (13 aprile 1598).