Kolleritsch, Alfred

scrittore e poeta austriaco (Brunnsee, Stiria, 1931). Esponente di punta del gruppo di Graz, ha espresso nei suoi romanzi i disagi e le lacerazioni dell'uomo contemporaneo di fronte alle norme sociali consolidate. Sperimentatore dello stile narrativo, Kolleritsch percepisce la letteratura come affermazione di assoluta autonomia rispetto a qualunque altra disciplina e come mezzo di liberazione dell'individuo dai poteri costituiti della società. Nel suo romanzo d'esordio Die Pfirsichtöter (1972; Gli ammazzapeschi), ha rappresentato la frattura tra autorità e sudditi con esperimenti stilistici di rottura delle tradizionali forme del racconto. In Die grüne Seite (1974; Il lato verde), ha ripreso il tema del potere e della coercizione, descrivendo la volontà di un padre di imporre un'identità precostituita al proprio figlio. Successivamente Kolleritsch ha concentrato la sua attività nel campo della produzione lirica con le raccolte Einübung in der Vermeidbare (1978; L'esercitarsi nell'inevitabile), Im Vorfeld das Augen (1982; Nel terreno davanti agli occhi), Absturz ins Glück (1983; Caduta nella felicità), Augenlust (1986; Gioia negli occhi) e Die Summe der Tage (2001; La somma dei giorni). È anche tornato al romanzo con Allemann (1989; Ognuno) e Der letzte Österreicher (1996).

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