Kinoshita, Keisuke
regista cinematografico giapponese (Hamamatsu 1912-Tōkyō 1998). Cresciuto all'eccellente scuola di Y. Shimazu, esordì nel 1943 con Il porto in fiore, proseguì nel 1944 con l'audace film antimilitarista L'esercito e diventò uno degli autori più stimati del cinema nipponico postbellico. Accostato a R. Clair per il senso dell'umorismo profuso nelle commedie satiriche di costume Carmen se ne torna a casa (1950) e Il puro amore di Carmen (1952), affrontò il genere drammatico in modo altrettanto originale, come rivelano Una tragedia giapponese (1953), l'eccellente Ventiquattro occhi (1954), in cui la tragedia della guerra è ritratta nei rapporti tra una maestra e i suoi ex allievi, e La leggenda del Narayama (1958), elegia della vecchiaia e della morte e dura denuncia della fame espresse nei moduli del teatro kabuki. Tra le altre opere si ricordano Un mattino con la famiglia Osoné (1946), Tamburo spezzato (1950), Lei era un crisantemo selvatico (1956), Ballata di un operaio (1962), Occhi, mare, una palla (1967), I figli di Nagasaki (1982), Omicidi in serie (1984).