Khārigiti

setta eretica islamica formatasi da un nucleo di beduini ribelli al califfo ʽAlī, quando questi nel 657 venne a patti, per la successione, col rivale Mu'awiyah. La setta, che ha almeno una ventina di sottogruppi, è caratterizzata da estremo rigorismo e dall'assioma dell'interdipendenza tra fede e opere, per il quale viene considerato “infedele” di fatto chi, pur professando la fede islamica, si renda colpevole di azioni riprovevoli. Da ciò procede la facoltà di deporre il califfo se questi diventa “infedele” per le sue azioni. In tal senso i Khārigiti sono antilegittimisti e democratici: chiunque può diventare califfo, quale che sia la sua origine, purché siano degne le sue azioni. L'antilegittimismo portò i Khārigiti a sanguinose guerre, prima contro ʽAlī, reo di aver patteggiato la successione, e poi contro i dominatori Omayyadi. Domati e dispersi, infine, trovarono rifugio soprattutto nell'Africa settentrionale dove, riscuotendo il favore dei Berberi, formarono effimeri regni. Sopravvivono ancora nel ramo degli Ibaditi.

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