Janovskyj, Jurij Ivanovyč

narratore e poeta ucraino (Elysavethrad 1902-Kijev 1954). Collaboratore e amico di Dovženko (scrisse anche sceneggiature di film), rinnovò la prosa ucraina usando i metodi espressivi propri del cinema e rifiutando il tradizionale stile epico-descrittivo. Ispirati dalla guerra civile sono i racconti Le zanne di mammut (1925) e Il sangue della terra (1927), i romanzi Il guardiano della nave (1928), Quattro sciabole (1930) e I cavalieri (1935), il suo capolavoro, e il volume di versi lirici La bellissima Ut (1928). Accusato di formalismo dopo la pubblicazione di I cavalieri, scrisse racconti (Le brevi storie, 1940; La terra dei padri, 1944; Le storie di Kiev, 1948) secondo i dettami dell'estetica ufficiale. Solo nel romanzo L'acqua viva (1947), che fu costretto a riscrivere e che uscì col titolo La pace (1957), tornò a seguire la propria ispirazione. Scrisse anche drammi (Elegia per Brytanka, 1938; La figlia del procuratore, 1953).

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