Ioseliani, Otar
regista cinematografico georgiano (T'bilisi 1934 - T'bilisi 2023). Dopo il mediometraggio Storia di cose (1961) e il documentario Ferro fuso (1964), ha realizzato tre memorabili film in bianco e nero, che hanno incontrato ostacoli di distribuzione: La caduta delle foglie (1967), vivace satira della routine burocratica in una distilleria di vino; C'era una volta un merlo canterino (1970), breve vita di un giovanotto scanzonato che non si nega a nessuno; Pastorale (1975), poetica suite di notazioni psicologiche e sociali, in un povero villaggio visitato da un quartetto di musicanti. Tra i film successivi: I favoriti della luna (1984), girato a Parigi con la collaborazione di G. Brach; Un incendio visto da lontano (1988), parabola antropologica ambientata in un villaggio africano; il poetico apologo Caccia alle farfalle (1992); Briganti, briganti (1996; Gran Premio speciale della Giuria al Festival di Venezia); Addio Terraferma (1999), una storia borghese che è anche occasione di critica sociale; Lunedì mattina, vincitore dell'Orso d'argento al Festival di Berlino (2002). Nel 2006 ha diretto Giardini in autunno e nel 2010 Chantrapas.