Indo (fiume)

fiume (lunghezza 3180 km; bacino 1.165.500 km²) dell'Asia meridionale, tributario dell'Oceano Indiano. Nasce nel Tibet (Cina) presso Senge Khambal a 5182 m s.m. dai Gangdise Shan, poco a N del lago Manasarowar, e scorre dapprima verso NW tra i monti Zaskar e Ladakh e attraverso il Kashmir indiano e pakistano. In corrispondenza dei monti Haramosh piega a SW, attraversa il Pakistan scorrendo parallelamente ai monti Sulaiman, bagnando le città di Sukkur e Hyderabad, e sfocia nel Mar Arabico con un vasto (7770 km²) e ramificato delta. Suoi principali affluenti sono i fiumi Swat e Kabul, da destra, e Panjad (che gli porta le acque dei fiumi del Punjab: Jhelum, Chenab, Ravi, Beas e Sutlej) da sinistra. Il fiume è di essenziale importanza per l'irrigazione del Pakistan: numerose dighe costruite lungo il suo corso (dighe di Innah, Taunsa, Guddu, Sukkur, Ghulam Mohammed e Tarbela) permettono l'irrigazione di ca. 8,5 milioni di ha di territorio (2 milioni di ha in India). L'utilizzazione delle acque dell'Indo e dei suoi affluenti è regolata da un accordo stipulato nel 1960 tra l'India e il Pakistan. Per la navigazione il fiume ha importanza solo locale. L'Indo ha avuto in ogni tempo grande importanza per l'insediamento umano; nelle valli più ampie e nelle zone vicine pianeggianti, infatti, la popolazione, che raggiunge un'alta densità, vi si è stanziata da epoca antichissima dando origine a una grande civiltà urbana. Da sempre “porta” dell'India, fu raggiunto da Ciro e da Alessandro Magno (326 a. C.). Anche Indus; in sanscrito, Sindhu.

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