Ibn Tufail, Abū Bekr Muḥammad

medico, filosofo e scienziato arabo (Guadix ca. 1100-Marrākesh 1185). Operò in Spagna e in Marocco; fu anche importante uomo politico e poeta. In filosofia promosse lo studio di Aristotele e incentrò la sua ricerca sul rapporto fra intelletto umano e intelletto universale. Scrisse sull'argomento un “romanzo filosofico”, di cui ci resta il vasto racconto Il vivente, figlio del vigilante, allegoria romanzata del progressivo sviluppo della conoscenza umana dai suoi gradi infimi sino al riconoscimento finale del suo radicarsi nell'intelletto universale, identificato con l'Essere Supremo. Dalla conoscenza sensibile, che è il primo grado, l'intelletto umano perviene alla comprensione delle forme intelligibili e dei concetti, e di qui all'idea di un Essere unico che anima e muove il mondo; a questo punto la meta dell'uomo è solo il ritorno a questo Essere Supremo, attraverso la contemplazione e l'estasi. Lo scopo ultimo della riflessione filosofica è per Ibn Tufail la conoscenza di quelle stesse verità che sono additate dalla fede religiosa.

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