Hurtado de Mendoza, Diego

poeta, storico e diplomatico spagnolo (Granada 1503-Madrid 1575). È una delle figure più importanti della cultura spagnola del sec. XVI. Grazie agli studi compiuti con A. Nifo e agli anni trascorsi in Italia (dove conobbe Bembo, Aretino, Tiziano e Sansovino), si formò un'ampia cultura umanistica. Fu ambasciatore di Carlo V in Inghilterra (1537-38), a Venezia (1539-47), a Roma (1547) e suo rappresentante al Concilio di Trento. Come poeta, ripropose la forma tradizionale della canzone castigliana, senza ignorare però la canzone italianizzante, e accanto a villancicos e redondillas compose anche epistole e sonetti (Obras, postume, 1610). Come storico e umanista, Hurtado de Mendoza fu il maggior rappresentante della cultura rinascimentale dell'epoca. La sua opera più importante, La guerra de Granada (postuma, 1627), fu scritta durante l'esilio dalla corte, impostogli da Filippo II. In essa Hurtado de Mendoza espone in modo imparziale e con esemplare concisione la ribellione dei moriscos d'Andalusia a Filippo II. Il suo linguaggio è influenzato dai modelli classici latini, in particolare da Tacito e Sallustio.

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