Houshiary, Shirazeh
artista iraniana (Shirāz 1955). Costretta a lasciare il Paese natale negli anni Settanta del Novecento, si è trasferita in Gran Bretagna, studiando scultura alla Chelsea School of Art di Londra dal 1976 al 1979. Le sue opere sono formalmente paragonabili a quelle dei minimalisti americani; tuttavia la somiglianza è soltanto esteriore, in quanto il suo lavoro non si basa sullo sviluppo di meri sistemi matematici, ma è fortemente intriso di riferimenti e metafore. La concezione delle sculture della Houshiary è palesemente influenzata dalle sue radici culturali e in particolare dai principi del misticismo panteista del sufismo. Al tempo stesso, essendosi formata in un contesto culturale di tipo occidentale, l'artista non è rimasta insensibile ai dibattiti teorici e metodologici che in esso si sono sviluppati. La sua produzione, dunque, può essere vista come un felice amalgama fra mondo islamico e Occidente, che sottolinea innanzi tutto le possibili affinità fra culture diverse e la loro sostanziale universalità. Fra le mostre alle quali la Houshiary ha partecipato ricordiamo: la XL e la XLV Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia (1982 e 1993), “New Art” alla Tate Gallery (Londra, 1983), “Les Magiciens de la Terre” al Centro G. Pompidou (Parigi, 1989), la IV Biennale Internazionale di İstanbul (1995) e “Un siècle de sculpture anglaise” alla Galerie Nationale du Jeu de Paume (Parigi, 1996). Grande risonanza ha inoltre avuto, nel 1995, la personale “Isthmus”, presentata a Grenoble, Monaco di Baviera e Maastricht, che ha definitivamente consacrato il valore dell'artista a livello internazionale.