Herzog, Werner
pseudonimo del regista cinematografico tedesco di origine iugoslava W. Stipetić (Monaco di Baviera 1942). Esordì con documentari nel 1962 e con un film a soggetto nel 1967: Segni di vita, girato in Grecia su un soldato idealista e la guerra. Le opere successive, Anche i nani han cominciato da piccoli (1969), Fata Morgana (1970), Paese del silenzio e dell'oscurità (1971), Aguirre furore di Dio (1972), La grande estasi dello scultore in legno Steiner (1974), Cuore di vetro (1976), hanno confermato il suo talento visionario e la sua grande attenzione per il diverso, l'emarginato. Così in L'enigma di Kaspar Hauser, premio della giuria a Cannes nel 1975, e La ballata di Stroszek (1977), interpretati entrambi da Bruno S., un “relitto” di cui Herzog ha messo in luce l'enorme sensibilità e l'infinito dolore. Tra i film successivi sono da menzionare Nosferatu,il principe della notte (1978), Woyzeck (1979), Fitzcarraldo (1982), Dove sognano le formiche verdi (1984), Cobra verde (1987), Grido di pietra (1991), Lezioni dal buio (1992), documentario sugli orrori della guerra del Golfo e Il mio miglior nemico (1999), ritratto di K. Kinski. Nel 2001 ha diretto L'invincibile, sul dramma degli ebrei polacchi durante la seconda guerra mondiale; nel 2002 nel film a episodi Ten Minutes Older - The Trumpet, Herzog racconta in dieci minuti una storia legata al tempo. Nel 2004 ha diretto Il diamante bianco, nel 2005 ha diretto L'ignoto spazio profondo e Grizzly man. Nel 2009 ha presentato alla Mostra del cinema di Venezia sia il remake de Il cattivo tenente (Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans) di A. Ferrara, sia il thriller My Son, My Son, What Have Ye Done?. Ha curato anche regie liriche. Nel 2015 ha diretto Queen of the Desert, film sulla vita dell'archeologa Gertrude Bell.