Gruber, Lilli
(All’anagrafe Dietlinde Gruber). Giornalista, scrittrice, conduttrice italiana (Bolzano 1957). Diplomata al liceo linguistico, frequenta lingue e letterature straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Svolge il praticantato giornalistico a Telebolzano e scrive per L’Adige e Alto Adige, approdando in seguito alla RAI, inizialmente a Sender Bozen (canale di lingua tedesca) e all’inizio degli anni Ottanta alla redazione del TGR Trentino-Alto Adige. Nel 1986 passa al TG2 contraddistinguendosi per uno stile aggressivo di conduzione e per l’inquadratura di tre quarti atipica per un mezzobusto; nel 1987 è la prima donna in Italia a condurre un'edizione in prima serata di un telegiornale. Come inviata, nel 1989 segue gli avvenimenti relativi alla caduta del muro di Berlino. Nel 1990 passa al TG1 alternando la conduzione al lavoro di inviata all’estero (come reporter delle guerre in Iugoslavia e Iraq e gli attentati alle Torri Gemelle del 2001). Nel 1997 riceve il premio Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo. Collabora anche con il network statunitense CBS News e con quello tedesco PRO 7, per il quale nel 1996 conduce e co-produce il settimanale "Focus TV”. Nel 2004 dopo aver lasciato la Rai denunciando la scarsa libertà di informazione sotto il governo Berlusconi, si candida al Parlamento europeo nelle liste dell’Ulivo risultando eletta e divenendo presidente della Delegazione per le relazioni con gli Stati del Golfo, membro della Conferenza dei presidenti di delegazione, della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, e della Delegazione per le relazioni con l’Iran. Nel 2008 si dimette e torna all’attività giornalistica conducendo da quell’anno l’approfondimento giornalistico di La7 Otto e mezzo. Dal 2012 partecipa alle riunioni del gruppo Bilderberg. È inoltre autrice di numerosi saggi legati in prevalenza alla sua esperienza di inviata giornalistica, come Quei giorni a Berlino (1990) e America anno zero (2006), e di tre romanzi (Eredità, Tempesta e Inganno) che narrano la storia della sua famiglia e del Sudtirolo tra il XIX e il XX secolo.