Grande Alleanza
nome dato alla lega antifrancese di Augusta, costituita nel 1686 tra l'Impero, il Brandeburgo, la Baviera, la Spagna, la Svezia, l'Olanda, allorquando nel 1689 vi aderirono Vittorio Amedeo II e l'Inghilterra (dopo che il detronizzato Giacomo II Stuart aveva trovato protezione in Francia). Scopo della Lega di Augusta era stato quello di arginare l'espansionismo francese che si era manifestato con pretese su diverse terre della Germania (Fiandre, Lussemburgo, Palatinato, ecc.) assegnate arbitrariamente al re di Francia Luigi XIV dalle Camere di Riunione convocate dopo la Pace di Nimega (1678) oltre alla brutale occupazione di Strasburgo (1681). La Grande Alleanza invece dovette far fronte all'occupazione militare francese dell'elettorato di Colonia e del vescovado di Liegi. L'iniziativa militare rimase tutta ai Francesi (eccellentemente organizzati da Louvois, segretario di Stato per la Guerra), che sconfissero gli Olandesi a Fleurns (1690) ma che non poterono invadere l'Inghilterra e rimettere Giacomo II sul trono per la sconfitta navale di La Hougue (1692), seguita a una prima vittoria contro le flotte inglesi e olandesi a Beachy Head. I Francesi continuavano tuttavia a tenere vittoriosamente il campo sul continente. Nel 1691 avevano occupato la fortezza di Mons, nel 1692 Namur, nel 1693 combatterono con vantaggio nelle Fiandre, in Germania, sulle Alpi, in Catalogna, sui Pirenei, in Lussemburgo, ottenendo una grossa vittoria a Neerwiden, senza però mai piegare gli alleati. La Francia, superiore militarmente, era stremata dalle enormi spese che la guerra imponeva, travagliata dalla mancanza di viveri e dalla miseria; fece pace con Vittorio Amedeo II (1696) abbandonando Pinerolo e Casale. Persa definitivamente la supremazia sul mare, la Francia cercò in tutti i modi di giungere a un accordo. Rinunciò a sostenere Giacomo II e giunse alla Pace di Rijswijk (1697), ormai indispensabile a tutti per il dissesto economico generale, rinunciando alle pretese sulle terre di Germania, delle Fiandre, del Lussemburgo e della Catalogna. Tutto tornò allo status quo ante bellum e l'unico vero vincitore fu Guglielmo III d'Orange, che Luigi XIV dovette riconoscere come re d'Inghilterra.