Gran teatro del móndo, Il-

(El gran teatro del mundo), auto sacramental di Pedro Calderón de la Barca. Rappresentato nel 1649, ma composto forse verso il 1635, è uno dei più perfetti e significativi “misteri allegorici” del sommo drammaturgo barocco. Idea base dell'autore (svolta, ma in modo del tutto diverso, anche nel capolavoro La vita è sogno) è che il mondo è un teatro dove ogni uomo rappresenta una parte: finita la rappresentazione, l'autore, cioè Dio, giudica il comportamento dell'attore. Perciò un re può “valere” meno di un mendicante. Il pessimismo stoico e la speranza cristiana si fondono, nell'alta poesia calderoniana, con esito profondamente suggestivo e, in più, autenticamente teatrale. Per la sua forza di suggestione e la sua inquietante modernità il Gran teatro del mondo è rimasto in repertorio, soprattutto in Spagna e nei Paesi di lingua tedesca, dove ha avuto particolare fortuna un rifacimento di H. von Hofmannsthal (Das Salzburger grosse Welttheater), presentato al Festival di Salisburgo il 22 agosto 1922 con la regia di M. Reinhardt.

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