Giuliano da Maiano
nome con cui è noto l'architetto e intagliatore italiano Giuliano di Leonardo d'Antonio (Maiano 1432-Napoli 1490). Iniziò la sua attività come intagliatore in legno (lavori per la badia di Fiesole e per S. Maria della Neve a Firenze), dimostrando un raffinato uso del lessico classicista. Un simile atteggiamento caratterizza anche la sua opera di architetto, nella quale la finezza dei particolari decorativi (cappella di S. Fina nella collegiata di San Gimignano, in collaborazione col fratello Benedetto, 1468) e la luminosità delle stesure murarie (palazzo Spannocchi a Siena, 1473) riscattano la mancanza di invenzioni tipologiche. Attivo anche fuori della Toscana, Giuliano contribuì a diffondere nell'Italia centrale (a Recanati, Loreto, Macerata, Perugia) gli schemi brunelleschiani. L'attività matura dell'architetto si volse però all'elaborazione di schemi diversi, per nuovi rapporti spaziali: è il caso del duomo di Faenza (1474-86), che svolge in spessori tridimensionali l'organizzazione prospettica brunelleschiana, e soprattutto delle opere napoletane: la Porta Capuana (ca. 1485) e la villa di Poggio Reale (ca. 1488, distrutta), originale organismo “aperto”.