Gita al faro
(To the Lighthouse), romanzo di Virginia Woolf, pubblicato nel 1927. Gli avvenimenti esteriori ridotti al minimo (la gita a un faro che, dopo l'intervallo della guerra 1914-18, i superstiti della famiglia Ramsay riusciranno finalmente a realizzare) vengono trascritti solo per la vibrazione interiore che essi risvegliano nei personaggi. Il faro rappresenta il simbolo unificatore dell'ordine che i personaggi scoprono nel caos delle loro esperienze. L'assenza quasi totale del dialogo, il vanificarsi della normale dimensione temporale nel corso del racconto, la compenetrazione continua tra il mondo esterno e quello intimo, secondo la tecnica narrativa del “flusso di coscienza”, danno allo stile del romanzo le caratteristiche di una prosa lirica, fluida e musicale, impregnata di una grazia evanescente.