Giovanni (re d'Inghilterra)
re d'Inghilterra, detto Senza Terra (Lackland) per non aver ricevuto eredità (Oxford 1167-Newark 1216). Figlio minore di Enrico II, fu re d'Irlanda (1177), conte di Mortain (1189) e poi nominato reggente del fratello Riccardo Cuor di Leone impegnato nella III Crociata. Nel 1191 tentò d'impadronirsi della corona calpestando i diritti del nipote Arturo di Bretagna, approfittando dell'assenza di Riccardo al quale succedette nel 1199. Ricevuta l'investitura del Ducato di Normandia e dei feudi che la madre Eleonora d'Aquitania teneva in Francia, nel 1200, in virtù del Trattato di Goulet, ottenne il riconoscimento di questa eredità ma, due anni dopo, Filippo Augusto decretò la confisca dei feudi francesi e appoggiò la pretesa al trono d'Inghilterra di Arturo I di Bretagna. Nella lotta che seguì Giovanni perse quasi tutti i territori inglesi in Francia. Nel 1206 Giovanni si oppose alla nomina, fatta da Innocenzo III l'anno precedente, del cardinale Stefano Langton a primate della Chiesa d'Inghilterra. Il papa non esitò a lanciare l'interdetto e il re rispose confiscando i beni della Chiesa inglese. La successiva mossa di Innocenzo III, che autorizzava Filippo Augusto a invadere l'Inghilterra, si rivelò risolutiva poiché Giovanni , nel timore di un'invasione, non solo cessò la contesa ma accettò di riconoscere il regno d'Inghilterra come feudo della Chiesa. Dell'insuccesso del re, ormai spogliato d'ogni prestigio, approfittarono i suoi stessi feudatari in Inghilterra che il 15 giugno 1215 costrinsero Giovanni a firmare la Magna Charta Libertatum, documento che, tra l'altro, poneva pesanti condizionamenti al potere della monarchia. Attaccato dai baroni nei suoi territori, Giovanni ricorse al pontefice dal quale ottenne la scomunica degli avversari. Staccati così da Langton, i baroni chiamarono a Londra Luigi, figlio del re di Francia; Giovanni riprese spietatamente la lotta, che stava volgendo a suo favore, anche per le titubanze del francese, quando lo colse improvvisamente la morte.