Ginzburg, Natalìa

(nata Levi). Scrittrice italiana (Palermo 1916-Roma 1991), formatasi culturalmente nel gruppo antifascista torinese, sposò in prime nozze Leone Ginzburg e, nel 1950, il critico Gabriele Baldini. Dopo aver esordito con brevi racconti pubblicati su , passò a libri di narrativa di più ampio respiro, in cui è dominante il dato autobiografico, rievocato con affettuosa ironia e con un tono colloquiale e dimesso, che ben si adatta a rappresentare la quotidianità. A La strada che va in città (1942), pubblicato per ragioni razziali sotto lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte, mentre era al confino in Abruzzo con il marito, seguirono: È stato così (1947), Tutti i nostri ieri (1952), Valentino (1957), Le voci della sera (1961), Le piccole virtù (1962), Lessico famigliare (1963; Premio Strega), Mai devi domandarmi (1971), Caro Michele (1973), Famiglia (1977), il romanzo epistolare La città e la casa (1984), La famiglia Manzoni (1983), ritratto del grande scrittore. Oltre ai romanzi, ha pubblicato il saggio Serena Cruz o la vera giustizia (1990), riflessione su una drammatica vicenda di cronaca, opere teatrali (Ti ho sposato per allegria e altre commedie, 1968; Paese di mare e altre commedie; 1972) e notevoli traduzioni di opere di Marcel Proust, Gustave Flaubert.

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