Gimferrer i Torrens, Pere
poeta e critico spagnolo di espressione catalana (Barcellona 1945). Dopo aver pubblicato tre libri di poesie in castigliano (El mensaje del tetrarca, 1963; Arde el mar, 1966; La muerte en Beverly Hills, 1968) che gli diedero un posto di primo piano fra i giovani lirici dell'epoca, Gimferrer esordì in catalano con Els Miralls (1970), che parve – e fu realmente – il primo segno di una rinascita della poesia regionale. Seguirono Hora foscant (1972), Foc cec (1973), il grande poema L'espai desert (1976), numerose poesie raccolte, insieme a Aparicions e Com un epìleg, nel volume Mirall, espai, aparicions (1981). Successivamente pubblicò Fortuny (1983), biografia romanzata di un pittore catalano, Dietaris (1981-82), due volumi di un diario poetico, e acuti saggi critici, tra cui Cine y literatura (1987). Nel 1989 tornò alla poesia catalana con El vendaval, tradotto poi in castigliano da poeti amici, come O. Paz, F. Rico, R. Xirau, J. Siles e A. Colinas. Poeta di profonda cultura e di gusti moderni (suoi ideali maestri sono S. Mallarmé, P.A. Valéry, T. S. Eliot e E. Pound), Gimferrer è un raffinato “avanguardista” e “neobarocco” che non lavora sulla parola, ma con materiali così sottili come “il suono della parola divenuto parola” e immagini sottoposte a un processo costante di depurazione: un'ispirazione rigorosamente autocontrollata e in perenne ricerca di essenzialità. Impegnato nella direzione della casa editrice barcellonese Seix Barral, punto di riferimento fondamentale nella società letteraria catalana, ha rallentato negli ultimi anni la sua produzione letteraria. Tra le altre opere, Valències (1993), preziosa raccolta di saggi, Mascarada (1996) e L'agent provocador (1998).