Giannóne, Piètro
storico e pensatore italiano (Ischitella 1676-Torino 1748). Di umile famiglia pugliese, seguì gli studi di giurisprudenza a Napoli, allievo di Domenico Aulisio; addottoratosi nel 1701, si diede all'avvocatura sotto la guida di Gaetano Argento che lo iniziò anche agli studi storici dandogli la prima idea della Istoria civile del Regno di Napoli che Giannone pubblicò nel 1723. L'opera, che rappresentava il punto più alto della tradizione giurisdizionalista e anticuriale vivissima a Napoli, tendeva a dimostrare con un'argomentazione storico-giuridica e costituzionale stringente l'usurpazione del potere civile dello Stato da parte del potere temporale della Chiesa di Roma. La reazione della curia fu violentissima (tra l'altro Giannone negava l'origine divina del papato): fu istruito contro di lui un procedimento di scomunica per aver pubblicato l'opera senza l'imprimatur della Chiesa e il clero napoletano gli istigò contro il popolino, additandolo come responsabile del mancato verificarsi del “miracolo di San Gennaro”. Giannone, costretto a fuggire da Napoli, si rifugiò alla corte di Carlo VI a Vienna, dove godé di una modesta pensione; nel 1734 dovette però abbandonare Vienna e tentò di tornare a Napoli, ma le ostilità sollevategli contro dalla Chiesa lo costrinsero a peregrinare, spesso sotto falso nome, per varie città italiane, dalle quali veniva di frequente espulso, finché nel 1735 trovò rifugio a Ginevra. L'anno seguente Carlo Emanuele III di Savoia, volendo ingraziarsi il pontefice con il quale intendeva stringere un concordato, riuscì a farlo incarcerare: un agente del ministro sabaudo, marchese d'Ormea, convinse Giannone a varcare il confine per assolvere il precetto pasquale. Catturato, fu imprigionato dapprima nella fortezza di Miolans, poi a Ceva e infine nella cittadella di Torino dove morì. Oltre alla Istoria civile, i suoi più importanti scritti sono i tre trattati (1723-34) riuniti nell'Apologia della Istoria civile; il Triregno, una sistemazione teorica dei principi della Istoria civile che, iniziato a Vienna nel 1733 e completato a Ginevra, rimase inedito fino al 1895. Da ricordare sono anche le opere composte durante la prigionia: La Chiesa sotto il pontificato di Gregorio Magno, L'ape ingegnosa e, soprattutto, l'autobiografia Vita di Pietro Giannone scritta da lui medesimo.