Carlo VI (imperatore)
imperatore, III come re di Ungheria, VI di Napoli (Vienna 1685-1740). Secondogenito di Leopoldo I, pretendente al trono di Spagna col nome di Carlo III fu coinvolto nella guerra di successione spagnola. Come ultimo discendente degli Asburgo, infatti, si proclamò a Vienna re di Spagna nel 1703. Sostenuto dalla coalizione antifrancese che difendeva i propri interessi nel Mediterraneo, portò avanti le sue pretese anche dopo essere succeduto al fratello Giuseppe I come imperatore (1711). L'abbandono degli alleati (Pace di Utrecht) e la difficoltà di continuare la guerra lo portarono infine a rinunciare al trono spagnolo nel 1714 con la Pace di Rastatt. Come imperatore governò in un periodo di crisi dinastiche e internazionali. Privo di discendenza maschile, assicurò il trono alla figlia Maria Teresa con la prammatica sanzione, la cui accettazione da parte delle forze politiche europee e interne allo stesso impero gli costò spese e concessioni, fra le quali alcuni privilegi amministrativi in favore dell'Ungheria. I suoi sforzi di espansione territoriale furono condizionati dalla politica della Francia e dell'Inghilterra e dall'ascesa delle potenze prussiana e russa. Gli acquisti in Italia, Fiandre e Balcani, suggellati dalle Paci di Rastatt (1714), Passarowitz (1718) e Aia (1720), sfumarono in gran parte dopo la guerra di successione polacca (Pace di Vienna, 1738) e la ripresa di quella con la Turchia (Pace di Belgrado, 1739). L'iniziativa economica di Carlo VI incontrò gravi ostacoli nell'opposizione delle potenze commerciali già affermate; disciolta la Compagnia delle Indie (1731), ebbe successo solo il potenziamento delle vie di traffico (strada del Semmering, porti di Fiume e Trieste). Lo sviluppo culturale infine, condotto con rigida ispirazione gesuitica, mentre faceva di Vienna un centro primario (anche a scapito della provincia), approfondiva la frattura con i protestanti, in particolare Cechi, creando nuovi problemi nazionali e sociali.