Ghilarza
Indicecomune in provincia di Oristano (38 km), 290 m s.m., 53,48 km², 4572 ab. (ghilarzesi), patrono: san Palmerio (secondo lunedì di luglio).
Centro situato presso la sponda occidentale del lago Omodeo, a SE del comune di Abbasanta, con cui è ormai praticamente saldato. Forse di origine fenicia, posto in un territorio ricco di testimonianze nuragiche, si formò nel sec. XV con l'unione di cinque villaggi vicini, appartenenti al Giudicato d'Arborea. Fu munito di un castello, forse dimora dei marchesi di Oristano, cui appartenne fino al 1477, quando furono confiscati i beni a Leonardo Alagon. Incorporato dagli Aragonesi nel patrimonio regio, fu riscattato nel 1839 con l'abolizione del regime feudale.§ Nell'abitato sorgono la chiesa romanica di San Palmerio (sec. XII), con facciata in trachite scura e rosata, la massiccia Torre Aragonese (sec. XV), la chiesa di San Giorgio (sec. XIII) e la parrocchiale dell'Immacolata (sec. XVI, ricostruita nel sec. XIX). Nell'edificio dove Antonio Gramsci trascorse gli anni della giovinezza (1898-1909) ha sede il Centro di Documentazione e Ricerca “Casa Gramsci”, con documenti, oggetti, foto, reperti e testimonianze che permettono di ricostruire i momenti più significativi della vita del grande pensatore.§ Tra i centri maggiori dopo il capoluogo, Ghilarza basa la sua economia su una sviluppata industria di materiali da costruzione, cui si affiancano l'agricoltura, con uva (produzione di vini DOC), ortaggi, cereali e foraggi per il fiorente allevamento di bovini, ovini e suini. È zona di villeggiatura estiva, favorita dalla vicinanza con il lago Omodeo e di turismo culturale.§ Il martedì grasso si celebra un pittoresco Carnevale, con giostra equestre e banchetto finale. Nella frazione di Zuri, formatasi nel 1920 per accogliere gli abitanti del vecchio villaggio sommerso dal lago Omodeo, sorge la chiesa di San Pietro, edificata da Anselmo da Como alla fine del Duecento, e in seguito rimaneggiata.