Geulincx, Arnold
filosofo olandese, uno dei massimi esponenti dell'occasionalismo (Anversa 1624-Leida 1669). Professore dal 1646 all'Università di Lovanio, malvisto dagli ambienti tradizionalisti per l'indirizzo cartesiano del suo insegnamento, nel 1658 si trasferì nelle Province Unite, a Leida, dove visse poveramente, finché, convertitosi al calvinismo, nel 1662 fu chiamato a insegnare all'università. Movendo dal problema, insoluto in Cartesio, del dualismo fra res cogitans e res extensa, o fra anima e corpo, Geulincx riconduce all'azione diretta di Dio l'azione reciproca e armonica fra questi due livelli di realtà in sé assolutamente impenetrabili l'uno all'altro: se corpo e anima (o coscienza) sono del tutto distinti, ne segue che gli atti di volontà con i quali dirigiamo i movimenti del nostro corpo non possono esserne la causa diretta e immediata; e nello stesso modo, sensazioni e impressioni raccolte a livello coscienziale non possono avere la loro causa diretta nelle affezioni corporee: in un caso come nell'altro constatiamo di trovarci di fronte a semplici cause “occasionali”, non efficienti. L'unica vera causa efficiente è per Geulincx l'azione della volontà di Dio, che stabilisce di volta in volta una corrispondenza fra effetti e cause occasionali. L'occasionalismo di Geulincx non supera il dualismo cartesiano, limitandosi a proiettarlo a un grado più alto (poiché nel pensiero di Geulincx permane l'irriducibilità metafisica fra l'unica sostanza corporea e Dio come assoluta sostanza spirituale) e lasciando quindi aperto il problema. Opere: Logica (1662), Etica (1665); postume: Fisica (1688), Metafisica (1691).