Gatto, Alfònso

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poeta italiano (Salerno 1909-Orbetello 1976). Le sue prime raccolte di versi (Isola, 1932; Morto ai paesi, 1937) rivelano un gusto sensuale della parola, risolto in un idillio surreale, al di fuori di un concreto rapporto con gli oggetti. La cieca violenza della guerra alita nel rigore geometrico, quasi cubista, di Amore della vita (1944). Dopo i versi sulla Resistenza (Il capo sulla neve, 1949), Gatto ritorna, con La forza degli occhi (1954), ai modi surrealistici delle origini. Nella raccolta successiva, Osteria flegrea (1962), la visione metamorfica del reale raggiunge il suo culmine, mentre il passionale moralismo di Gatto si esprime in tutta la sua forza nelle prose di Carlomagno nella grotta (1962). Le Rime di viaggio per la terra dipinta (1969) confermano la componente rimbaudiana ed ermetica della poesia di Gatto, mettendo in risalto un'impetuosa tensione metafisica di ascendenza campanelliana. Nella sillogePoesie d'amore (1973) Gatto ha raccolto testi del periodo 1941-49 e poesie scritte dal 1960 al 1972: la materia amorosa si accompagna in esse alle memorie d'infanzia e del Sud. Postume sono apparse le raccolte Lapide 1975 e altre cose (1976) e Desinenze (1977).

Bibliografia

G. De Robertis, Scrittori del Novecento, Firenze, 1940; E. Mazzali, I contemporanei, II, Milano, 1963; B. Pento, Alfonso Gatto, Firenze, 1972; F. D'Episcopo, Alfonso Gatto: oltre la letteratura, Salerno, 1988.

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