Firòmaco
(greco Phyrómachos), nome di due scultori ateniesi. Il primo dei due, del demo di Cefissia, compare nei rendiconti di spesa dell'Eretteo (fine del sec. V a. C.) tra gli scultori che lavorarono al fregio. Il secondo Firomaco, attivo nella prima metà del sec. II a. C., fu considerato uno dei massimi artisti dell'ellenismoe. Celebre era soprattutto la sua statua bronzea colossale dell'Asclepio di Pergamo, creata tra il 180 e il 172 a. C., di cui si è riconosciuta una copia nella testa marmorea del Museo Archeologico di Siracusa. Con altri quattro artisti Firomaco eseguì anche il grande monumento trionfale degli Attalidi sull'Acropoli di Atene, cui apparteneva l'originale del Gigante Caduto del Museo Nazionale di Napoli; un'iscrizione di Ostia gli attribuisce inoltre la statua seduta di Antistene, capolavoro della ritrattistica ellenistica. Rimangono anche due basi iscritte di altre sue opere, eseguite assieme a Nicerato, nella stessa Pergamo e a Delo. Lo stile di Firomaco influenzò fortemente gli scultori del grande fregio dell'altare di Pergamo.