Ferreiro, Celso Emilio
poeta spagnolo di espressione galiziana (Celanova, Orense, 1914-Vigo 1979). Operò attivamente per la cultura galiziana fondando nel 1943 la rivista Finisterre e come caporedattore di Sonata gallega. Dal 1966 si esiliò per qualche anno in America. Pubblicò i suoi primi versi, per necessità, in castigliano (Al aire de tu vuelo, 1941; Baladas, cantigas y donaires, 1947; Voz y voto, 1955). Ma nel 1962 il poema Longa noite de pedra (Lunga notte di pietra) rappresentò il segno della rinascita della lirica galiziana, breviario, da allora, di molti poeti più giovani. Seguirono Viaxe ao pais dos ananos (1968; Viaggio al paese dei nani), sulla propria esperienza di emigrato, Terra de ningures (1969; Terra di nessun posto), Antipoemas (1972), Autoescolha (1972; Autoantologia), Cimenterio privado (1973), sorta di Spoon River galiziano e satirico, e il più intimo e malinconico Onde o mundo se chama Celanova (1975; Dove il mondo si chiama Celanova). Il resto della produzione, anche narrativa, è riunito nei 4 volumi dell'opera completa (1975). Benché criticato a volte dai puristi per il suo linguaggio non accademico e non scevro di qualche castiglianismo, Ferreiro è un poeta geniale, limpido ed efficace, di netta ispirazione sociale, sempre immediatamente comprensibile ma non perciò ovvio né banalmente polemico. Dopo di lui la poesia galiziana non ha più potuto essere quello che spesso è stata: una semplice “rivisitazione” della poesia trovadorica o di quella romantica.