Fedin, Konstantin Aleksandrovič
scrittore sovietico (Saratov 1892-Mosca 1977). Introdotto da Gorkij nel gruppo dei Fratelli di Serapione, al cui principio dell'importanza riconosciuta all'intrigo e alla ricchezza dei motivi narrativi si attenne sempre, Fedin si affermò col romanzo La città e gli anni (1924), sulla vita dell'intellighenzia prima e dopo la Rivoluzione. Anche ne I fratelli (1928) viene rappresentato l'urto tra il mondo intellettuale e quello politico nato dalla Rivoluzione, portatrice di nuovi ideali sociali, mentre la contrapposizione di generazioni diventa contrasto fra Russia ed Europa nel terzo romanzo: Il ratto d'Europa (1934-35). Le pubblicazioni successive di Fedin dopo il Congresso degli scrittori del 1934, e cioè Il sanatorio Arktour (1935), Io fui attore (1937), Prime gioie (1945), Una singolare estate (1947), Il falò (in due parti, 1961 e 1965), sono opere descrittive, solo approssimativamente in linea col realismo socialista. Nel 1949 Fedin ottenne il premio Stalin. Nel 1968 pubblicò l'opera di genere memorialistico Gorkij in mezzo a noi. Dal 1971 alla morte fu presidente del Direttivo dell'Unione degli Scrittori Sovietici.