Fórno di Zòldo

Indice

comune in provincia di Belluno (35 km), 848 m s.m., 79,79 km², 2892 ab. (zoldani), patrono: sant’ Antonio Abate (17 gennaio).

Centro del Cadore posto nella valle del torrente Maè; è compreso nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Seguì le vicende dello Zoldano, dipendente dai vescovi bellunesi. Nel sec. XIII Ezzelino III da Romano costruì un castello in località Astragal. Entrato nei domini veneziani (sec. XV), iniziò lo sfruttamento delle miniere di ferro, che durò fino alla fine del sec. XVII. Fu colpito dall'alluvione del 1966.§ Su un colle nei pressi della località Dozza si trova la pieve di San Floriano, fondata nel sec. X e poi modificata in forme quattrocentesche: la facciata è affrescata da artisti di scuola vecelliana e, all'interno, è custodito l'Altare delle Anime (1685), opera di Andrea Brustolon.§ L'agricoltura produce cereali, ortaggi, frutta e foraggi; si pratica l'allevamento bovino. Le attività manifatturiere operano nei settori edile, del legno e della lavorazione dei metalli. È centro di turismo estivo. § Nei dintorni si trova Fornesighe, che presenta delle singolari varianti della dimora rurale alpina derivate dalla sfavorevole conformazione del territorio e dalla specializzazione estrattiva e siderurgica del borgo in età veneziana. Vi si svolge un concorso di scultura di maschere di legno usate in molte celebrazioni alpine del Carnevale.

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