Egìdio Romano
filosofo e teologo (Roma ca. 1243-Avignone 1316). Entrato nell'ordine agostiniano, insegnò a Parigi (dove aveva studiato teologia diventando amico di san Tommaso), ma fu espulso (per poi ritornare), non avendo voluto sottoscrivere la condanna del suo aristotelismo. Scrittore vivace e penetrante, partecipò alle polemiche suscitate dalla rinascita del pensiero di Aristotele in Occidente. Vescovo di Bourges, partecipò al Concilio di Vienna (1311). Grande risonanza ebbe il suo trattato De ecclesiastica sive de Summi Pontificis potestate, in cui, prendendo le difese di Bonifacio VIII nella controversia con Filippo il Bello, sostenne la superiorità del potere papale su quello dei principi. Come filosofo, Egidio Romano accettò le tesi fondamentali del tomismo (e della interpretazione tomistica di Aristotele), ma sempre con spirito critico, pronto a sollevare obiezioni contro le difficoltà che il pensiero di san Tommaso poteva suscitare. Sostenne l'autonomia della ragione dalla fede e ritenne possibile dimostrare con la sola filosofia che il mondo è stato creato nel tempo. Sul problema del rapporto tra intelletto e volontà, affermò il primato del primo sulla seconda. Tra le molte sue opere si ricordano, oltre a una serie di Commentari ad Aristotele (1263-78), Commentarium in libros I-II-III Sententiarum, De regimine principum.