Donoso, José
scrittore cileno (Santiago, 1925-1996). È tra i maggiori rappresentanti della letteratura ispano-americana contemporanea. Per il romanzo Coronación ha vinto nel 1958 il premio Faulkner; lo stesso riconoscimento è toccato al racconto El lugar sin límites (1967). Il suo libro El obsceno pájaro de la noche (1971) ha avuto risonanza mondiale: definito l'“incubo capolavoro”, descrive l'ambiente allucinante di un antico convento popolato di spettri e streghe, in un disordine caotico. Esule in Spagna dopo il colpo di Stato in Cile, ha pubblicato: Tres novelitas burguesas (1973), Casa de campo (1979), La misteriosa desaparición de la marquesita de Loria (1980), El jardin de al lado (1982). Tornato in patria dopo un lungo esilio, ha continuato un'intensa attività pubblicistica e, in minor misura, narrativa. Fra le sue opere successive ricordiamo Cuatro por Delfina (1982) e La desesperanza (1986), vigoroso romanzo, almeno in parte autobiografico, sulle drammatiche vicende cilene dell'ultimo decennio. Premio Nazionale 1990 per la letteratura nel suo Paese, ha intensificato negli ultimi anni della sua vita l'attività pubblicistica e ha composto due romanzi: Donde van a morir los elefantes (1995) ed El Mocho (1996), pubblicato poche settimane dopo la morte dello scrittore.