Donati, Córso

uomo politico fiorentino (m. Firenze 1308). Capo della fazione guelfa dei Neri, soprannominato il Barone per il suo atteggiamento sprezzante, fu nel 1300 bandito dalla città insieme a Vieri de' Cerchi, capo della fazione rivale dei Bianchi, per ordine della signoria di cui faceva parte anche Dante. Recatosi a Roma, spinse Bonifacio VIII a inviare a Firenze Carlo di Valois, al seguito del quale nel 1301 Corso riuscì a rientrare nella sua città. Esiliati i Bianchi, cominciò a tramare per realizzare in Firenze una signoria personale. Sposatosi con la figlia di Uguccione della Faggiuola, signore di Pisa, fomentò disordini che suscitarono la reazione popolare. Mentre fuggiva, cadde da cavallo e, rimasto impigliato a una staffa, fu raggiunto dagli inseguitori e finito a colpi di lancia. Dante immagina che Corso sia trascinato all'inferno da una bestia diabolica (Purgatorio, XXIV, 82-87).

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