Della Vólpe, Galvano
filosofo italiano (Imola 1895-Roma 1968). Partito dalla critica all'attualismo, Della Volpe vide e criticò nell'idealismo hegeliano una sostanziale incapacità di comprendere e superare la tradizione realistico-empiristica (“galileiana”) che aveva la sua origine nell'Aristotele antiplatonico (Critica dei principi logici, 1940). Questo orientamento antiromantico e già materialistico di Della Volpe si confermò e precisò quando egli scoprì che Marx, contro Hegel, aveva fatto valere le esigenze di Aristotele e della tradizione che a lui fa capo (La libertà comunista, 1946; Rousseau e Marx, 1964). Nella cultura italiana Della Volpe e la sua scuola hanno rappresentato la saldatura del marxismo con il pensiero razionalista e illuminista, in polemica con i marxisti hegelianeggianti.