De Bòno, Emìlio
militare e uomo politico italiano (Cassano d'Adda 1866-Verona 1944). Generale dell'esercito, fu uno dei gerarchi più in vista del partito fascista e quadrumviro della marcia su Roma. Designato da B. Mussolini direttore generale di Pubblica Sicurezza (1922), si trovò in difficoltà per il delitto Matteotti (1924), e successivamente venne nominato comandante della Milizia, senatore e governatore della Tripolitania (1925), ministro di Stato (1928) e ministro delle Colonie (1929). Nel 1935 assunse la carica di alto commissario dei possedimenti in Africa Orientale (Eritrea e Somalia) e comandò le truppe italiane contro l'Etiopia fino alla conquista di Adua, Axum e Macallé, quando fu sostituito da P. Badoglio. Schieratosi contro Mussolini durante la seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943, fu condannato a morte dal tribunale di Verona e fucilato l'11 gennaio 1944.
Emilio De Bono (a destra), sostituito da Pietro Badoglio al comando delle truppe italiane in Africa, viene da questi accompagnato all'imbarco per il rientro in patria.
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