Daudet, Alphonse
Indicescrittore francese (Nîmes 1840-Parigi 1897). Costretto a guadagnarsi la vita a sedici anni, per un dissesto finanziario della famiglia, divenne ripetitore in un collegio di Lione. Decise poco dopo di raggiungere il fratello Ernest a Parigi, dividendo con lui un'esistenza difficile. Il successo non tardò però a venire: poesie pubblicate su riviste e poi raccolte nel volume Les amoureuses (1858; Gli amanti), racconti (Le roman de Chaperon Rouge, 1862, Il romanzo di Cappuccetto Rosso). Frattanto il duca di Morny gli offrì il posto di segretario e Daudet cominciò a frequentare il bel mondo. Dopo Le Petit-Chose (1868; Cosino), romanzo autobiografico, e Les lettres de mon moulin (1869; Lettere dal mio mulino), che aprono la serie di racconti e romanzi dedicati alla Provenza, carichi di colore, di umanità e sottile rimpianto, scrisse i Contes du Lundi (1873; Racconti del lunedì) e la trilogia eroicomica di Tartarino: Tartarin de Tarascon (1872; Tartarino di Tarascona), Tartarin sur les Alpes (1885; Tartarino sulle Alpi) e Port-Tarascon (1890; Porto Tarascona). Il successo dell'Arlesienne (L'Arlesiana), opera teatrale tratta da un suo racconto e musicata da Bizet (e successivamente da Cilea), ne consolidò la fama. Daudet è definito scrittore realista: l'osservazione della realtà è infatti alla base della sua narrativa, soprattutto da Fromont jeune et Risler aîné (1874; Ditta Fromont e Risler), cui seguirono Jack (1876), Le Nabab (1877; Il nababbo), Numa Roumestan (1881), L'Évangéliste (1883; L'evangelista), Sapho (1884; Saffo), nei quali la vita parigina, le miserie dei disgraziati e dei falliti, gli operai e gli artigiani dei sobborghi sostituiscono l'umanità pittoresca e felice della Provenza. Non per questo Daudet fu naturalista; all'osservazione fredda, quasi scientifica, oppose sempre una calda umanità che, se a volte diventa anche mezzo, artificio, è pur sempre il valido segreto del suo successo e del suo schietto interesse alla vita degli altri. Sulla paternità di alcuni suoi racconti e di numerose sue pagine si è molto discusso: si è ritenuto, a torto, per esempio, che l'amico Paul Arène avesse contribuito alla stesura di alcune sue opere e alcuni critici ritengono tuttora che la moglie di Daudet sia l'autrice di alcuni suoi racconti e delle avventure di Tartarino.
Alphonse Daudet ritratto con la figlia in un dipinto di E. Carrière (Parigi, Musée d'Art Moderne de la Ville).
De Agostini Picture Library
Bibliografia
M. Sachs, The Career of Alphonse Daudet. A Critical Study, Cambridge (Massachusetts), 1965; Ch. Mantoux, Alphonse Daudet et la souffrance humaine, Parigi, 1971; G. H. Hase, Alphonse Daudet, a Critical Bibliography, Londra, 1978-79; H. De Guillon, Alphonse Daudet. Ètude historique et critique, Lione, 1983.