Dantas, Júlio

scrittore portoghese (Lagos 1876-Lisbona 1962). Fu il rappresentante più illustre di una concezione tradizionale, fra accademica e mondana, della letteratura; perciò i “nuovi” lo avversarono e i futuristi giunsero a diffondere un Manifesto anti-Dantas. La sua opera comprende raccolte di versi, divagazioni letterario-storiche un po' oziose ma sempre elegantissime, polemiche sulla lingua, ecc. Ma la parte più duratura di questa vasta produzione va ricercata nel romanzo A Severa (1901), che ricostruisce un patetico e chiuso Portogallo, dominato dal senso dell'onore e del pudore, con splendidi brani descrittivi e lucide soluzioni drammatiche; nonché nelle opere teatrali, tra cui la celebre Ceia dos cardeais (1902; La cena dei cardinali), dove tre prelati del Settecento discorrono in versi alessandrini sull'essenza dell'amore, ciascuno dal suo punto di vista nazionale (francese, spagnolo, portoghese). Altri drammi hanno invece impostazione naturalistica (Paco de Veiros, 1903; O reposteiro verde, 1912, La tenda verde) o delicatamente psicologica (Rosas de todo o ano, 1907).

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