Curtis, Jean-Louis
pseudonimo dello scrittore francese Louis Laffitte (Orthez, Pirenei Atlantici, 1917-Parigi 1995). Iniziò la carriera letteraria come testimone e cronista dell'occupazione tedesca, con Les jeunes hommes (1946), e del dopoguerra con Les justes causes (1954). In seguito si è interessato ai problemi dei giovani in rivolta contro una società in cui finiranno per inserirsi, con Les forêts de la nuit (1947), precisandone i problemi sentimentali in un ciclo classico L'horizont dérobé (1978). Si è occupato anche di cinema (Cinéma, 1967), politica (La Chine m'inquiète, 1972) e critica letteraria (Questions à la littérature, 1973; Une éducation d'écrivain, 1985). Dopo la sua elezione all'Accademia di Francia (1986), Curtis ha adattato La locandiera alla scena francese (1986) e pubblicato Les moeurs des grands fauves (1988), Le Temple de l'Amour (1990), Lectures en liberté, Charlus (1991) e Andromède (postumo, 1996).