Crainic, Nichifor

pseudonimo del poeta, saggista e giornalista romeno Ion Dobre (Bulbucata 1889-Bucarest 1972). Teorico del “tradizionalismo ortodossista”, orientò in questo senso la rivista Gândirea (Il pensiero), che diresse per quasi vent'anni; creò il giornale di estrema destra Il calendario (1932-33) e diresse il settimanale Spaccapietre (1935-42) secondo la stessa ottica ideologica. Protagonista di rilievo non solo nell'ambito del movimento che faceva capo a Gândirea, ma anche in quello della scena politica romena interbellica, a partire dall'inizio degli anni Quaranta si dedicò totalmente ed esclusivamente alla politica. Dopo la guerra pagò con una lunga detenzione questo suo impegno. Fermamente convinto del valore salvifico dell'arte, Crainic ha scritto versi pervasi da un potente afflato religioso, che rappresentano l'opera di un grande poeta che canta l'amore per la sua terra, con le sue tradizioni e i suoi miti ancestrali. La struttura metrica è prevalentemente classica, anche se non è raro il ricorso a versi di fattura moderna, specie simbolista (Plaghe natali, 1916; I doni della terra, 1920; Il paese al di là del tempo, 1931). Tra le opere di saggistica si ricordano: Punti cardinali nel caos (1936), Ortodossia ed etnocrazia (1938), La nostalgia del paradiso (1940). Solo nel 1990 sono state ripubblicate le sue liriche, da lui stesso selezionate per un'antologia (Poesie scelte, 1914-1944), e stampate per la prima volta quelle composte negli anni di detenzione (Sparviero sugli abissi).

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