Claussen, Sophus
poeta danese (Helletoft 1865-Gentofte 1931). Datosi al giornalismo, collaborò al mensile artistico-letterario Tårnet (La torre) di Jørgensen, al quale fu legato da amicizia. Fu in Italia e soggiornò a lungo a Parigi. Sue impressioni di viaggio si trovano in Antonio a Parigi (1896), Pellegrinaggio (1896), Le bugie di Silvio (1897) e nei versi di Afrodites Dampes. La sua poesia subì l'influsso di Heine, Arestrup, Baudelaire e del simbolismo francese. Tra le sue raccolte poetiche, pervase di misticismo naturalistico e di erotismo, spiccano: Figli della natura (1887), Flauti di salice (1899), Diavolerie (1904), Strofe danesi (1912), Favole (1917), Heroica (1925), Mucchi di grano (1930). In prosa scrisse: Giovani brigate (1894), Kitty (1895) e il dramma sociale L'operaia (1898). Significative le due antologie: Amori e fauni (1910) e L'estate danese (1922).