Cavallini, Piètro

pittore italiano (Roma sec. XIII-XIV). Assorbì la cultura bizantina neoellenistica, guardando anche al mondo classico attraverso l'arte paleocristiana. Perduti gli affreschi eseguiti nella chiesa romana di S. Paolo (ca. 1270-79), Cavallini ci è noto per i mosaici con Storie della Vergine nell'abside di S. Maria in Trastevere (1291 o 1296), dove la narrazione, classicamente impostata, è ammorbidita dalla dolcezza del colore. Di alcuni anni più tardi è il Giudizio universale affrescato nella controfacciata di S. Cecilia in Trastevere, opera di altissimo valore in cui l'assorta umanità degli apostoli mitiga la bizantina solennità della visione. La conoscenza del giovane Giotto (le cui forme risultano qui peraltro ammorbidite) è evidente nell'affresco con la Madonna e santi della tomba del cardinale Matteo d'Acquasparta in S. Maria d'Aracoeli (1302 o dopo). Dell'attività di Cavallini a Napoli, dove è documentata la sua presenza nel 1308 al servizio di Roberto d'Angiò, non rimane praticamente nulla, dovendosi per lo più ascrivere a discepoli quanto resta della decorazione di S. Maria Donnaregina, che il maestro romano diresse forse tra il 1316 e il 1320.

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